“Caschi verdi” per la salvaguardia della natura. Una task force sotto l’egida dell’Onu per rendere la tutela delle aree verdi del pianeta efficace, tempestiva e duratura.
È l’idea che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha portato all’Unesco: «Si tratta – ha spiegato Costa – di un progetto che si propone di istituire un nucleo di esperti per la tutela e la salvaguardia di tutti i siti del patrimonio culturale naturale protetto dall’Unesco: i Caschi verdi per la protezione del patrimonio naturale mondiale».
«I Caschi verdi opereranno innanzitutto in Italia – ha aggiunto il ministro – nei 10 geoparchi, nelle 15 riserve italiane della biosfera e nei 5 siti naturali inscritti nella lista del patrimonio mondiale».
Dalle riserve ai geoparchi
L’Italia ha già avviato importanti iniziative in ambito Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale, materiale e immateriale. Fanno parte di questo patrimonio anche siti a carattere paesaggistico e naturale iscritti nelle liste Unesco e nei programmi collegati: riserve della biosfera e geoparchi.
«A questi ultimi siti – ha affermato Costa – il mio ministero riserva la più grande attenzione, anche per il fortissimo valore aggiunto in termini di prestigio e di visibilità che il marchio Unesco conferisce ai territori. In linea con l’azione per la salvaguardia del patrimonio culturale – ha spiegato – intendiamo ora individuare strumenti concreti anche per la tutela dei siti naturali, per rendere la salvaguardia di queste aree protette efficace, tempestiva e duratura».
Costa ha poi dichiarato l’intenzione di mettere i Caschi verdi a disposizione dell’Unesco, nel medio e lungo termine: «L’obiettivo – ha detto – è farli intervenire a sostegno dei programmi dell’organizzazione. Penso, in particolare, ad attività di formazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale, di capacity building, di prevenzione dei disastri ambientali, di monitoraggio dei rischi idrogeologici e recupero del patrimonio naturale, soprattutto in casi di catastrofi naturali e post conflitto. Definiremo insieme – ha concluso il Ministro – le migliori modalità per attivare questa cooperazione con l’Unesco».