Agosto in vacanza? Neanche per sogno. Non chiamateli fannulloni perché solamente una piccola fetta dei giovani studenti e dei neolaureati italiani staccherà realmente la spina. Entrando nel dettaglio, solo il 28 per cento si prenderà il “lusso” di dedicarsi al completo relax. Il dato è emerso da uno studio del Sanpellegrino Campus condotto su circa 2.500 tra laureati e studenti con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community per capire bisogni e aspettative per l’estate 2019.
Missione lavoro
Il 25 per cento dei giovani, invece, si dedicherà principalmente allo studio, mentre il 36 per cento trascorrerà le vacanze lavorando o alla ricerca di un impiego, anche part-time. Forse spinti dal motto “il tempo è denaro” o dal fatto che il mondo del lavoro offre più opportunità nei luoghi di villeggiatura, mare o montagna che sia. La maggior parte (37 per cento), infatti, cercherà un’occupazione come cameriere all’interno di bar o ristoranti e località turistiche, seguiti da coloro che preferiranno lavorare come hostess o all’interno di villaggi vacanza (31 per cento).
Indipendenza economica
Cosa spinge i giovani studenti a lavorare in estate? La voglia di raggiungere un’indipendenza economica la fa da padrona: la maggioranza (34 per cento) sente l’esigenza di sostenere le spese da fuorisede, altri (28 per cento) avvertono l’urgenza di pagarsi la retta d’iscrizione universitaria o al master di specializzazione, mentre il 22 per cento pensa all’immediato, ovvero al racimolare qualche soldo per pagarsi le vacanze estive o anche solo un weekend lampo per godere del giusto relax.
Post estate
Una volta terminata l’estate, cosa faranno? Il 38 per cento proseguirà o comincerà l’attività formativa attraverso università o master, il 26 per cento si lancerà subito nel mondo del lavoro, mentre i più lungimiranti (28 per cento) alterneranno lo studio ad attività di stage per inserirsi il prima possibile nel mondo del lavoro.