Studiare fuori sede può risultare, ad oggi, una scelta molto dispendiosa. Secondo l’ultima analisi di Solo Affitti, infatti, il prezzo degli affitti agli studenti, nelle principali città universitarie, è aumentato ulteriormente con una media di circa il 6 per cento. è questo l’allarme lanciato dal coordinamento nazionale universitario Link: «Per il quinto anno consecutivo ci troviamo di fronte a un aumento vertiginoso degli affitti universitari che troppo spesso costringono migliaia di studenti e studentesse a dover compiere enormi sacrifici o addirittura ad abbandonare gli studi», sottolinea Camilla Guarino, coordinatrice nazionale dell’associazione.
I costi nelle principali città
La Guarino prosegue ricordando quali sono le spese, e i relativi aumenti, che gli studenti si trovano ad affrontare se decidono di affittare una stanza nelle principali città italiane: «Se a Milano per una stanza singola raggiungiamo una cifra folle di 575 euro mensili di media (+2 per cento), a Roma si pagano ancora oltre 400 euro mensili (+6 per cento), a Torino 360 euro (+25 per cento) e a Firenze 358 euro (+12 per cento), con aumenti simili registrati anche a Bologna, Padova, Pavia, Genova, Cagliari, Catanzaro e altre città. Di fronte a questa situazione non vi sono agevolazioni né politiche pubbliche per aiutare gli studenti a pagarsi una stanza, lasciati troppo spesso in balia della speculazione immobiliare, di stanze troppo piccole e di contratti inadeguati alle loro esigenze».
Agevolazioni per gli studenti universitari
La richiesta dell’associazione, quindi, è che i vari Comuni si impegnino a rivedere i contratti a canone calmierato, garantendo agevolazioni agli studenti universitari. Inoltre, si ricorda la necessità «che il governo torni a finanziare strutturalmente il diritto allo studio. Ancora oggi – aggiunge l’esponente dell’associazione universitaria – migliaia e migliaia di studenti che ne hanno diritto non riescono ad accedere a un posto alloggio e sono costretti a rivolgersi al mercato privato! Bisogna potenziare la residenzialità pubblica, adeguando le residenze universitarie al numero di studenti che richiedono un posto alloggio, riconvertendo il patrimonio pubblico dismesso e i beni confiscati alla mafia. Basti pensare che a Roma solo 1 studente fuorisede su 50 riesce ad accedere a un posto alloggio!». L’associazione si dice pronta a mobilitarsi insieme agli studenti affinché il governo si impegni a far fronte agli ostacoli che, di fatto, rappresentano un impedimento a chi decide di proseguire la sua carriera scolastica.